Ci sono voluti due anni di lavoro, un team di specialisti ed appassionati guidati dall’imprenditore reggiano Renzo Catellani assieme ad un team di esperti dell’Aeronautica: l’ultimo Fiat G.91 dell’Aeronautica Militare, radiato 30 anni fa, è tornato a volare.
Il velivolo è stato ricostruito utilizzando la cellula originale, alcuni componenti ricavati da altri velivoli e dei componenti costruiti ex-novo nella Base Militare di Piacenza, dove sarà “di base”.
A condurlo in volo, un veterano dell’aeronautica italiana, il generale di squadra aerea (in pensione) Maurizio Lodovisi, già collaudatore e pilota sperimentatore.
L’aeroplano sarà dotato di una livrea Frecce Tricolori, che dal 1963 al 1982 hanno avuto in dotazione la versione G-91PAN, alleggerita, dotata di sistemi di generazione di fumi, bianchi e colorati e dipinta con la caratteristica livrea blu.
La prima apparizione del G.91 sarà alla manifestazione per il centenario dell’AM a Pratica di Mare il 17 e 18 giugno.
Foto di Renzo Catellani via Facebook
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Nella mattina di martedì 30 maggio, presso la Base Aerea di Udine-Rivolto, si è svolto l’ultimo volo di addestramento “invernale” effettuato dalle Frecce Tricolori, che ha sancito di fatto l’apertura della 63ª stagione acrobatica.
Al volo delle Frecce Tricolori hanno presenziato delle piccole delegazioni dei vari Club Frecce Tricolori, che come sempre non hanno voluto far mancare la loro vicinanza e il supporto alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, sopratutto all’inizio di una stagione acrobatica profondamente segnata dalla tragica scomparsa del Maggiore Alessio Ghersi.
Il volo di martedì è stata l’occasione per poter vedere dal vivo, durante una esibizione, le nuove livree “del centenario” che caratterizzano le derive di coda dei velivoli della PAN per questa stagione.
Il 2023 sarà una stagione lunga ed impegnativa per le Frecce Tricolori, all’insegna delle celebrazioni del Centenario dell’Aeronautica Militare, i cui festeggiamenti porteranno la PAN, dai primi di giugno a metà ottobre, ad essere presente con almeno un evento (manifestazione aerea o sorvolo) in tutte le regioni d’Italia. Inoltre, con l’iniziativa “AM ringrazia l’Italia”, le Frecce Tricolori effettueranno un sorvolo su ogni capoluogo di regione con lo scopo di ringraziare tutti i cittadini italiani che hanno servito e supportato la Forza Armata in questi cento anni di storia.
Un ringraziamento al nostro socio Paolo Miccoli per le foto.
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Il Club Frecce Tricolori di Jesolo esprime il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa del Cap. Pil. Alessio Ghersi (Pony 5) e si unisce al dolore dei familiari.
Il Capitano Ghersi, 34 anni, originario di Domodossola, ricopriva attualmente la posizione di 2° Gregario destro, Pony 5, all’interno della formazione delle Frecce Tricolori. Era entrato in Aeronautica Militare nel 2007 con il Corso Ibis V dell’Accademia Aeronautica. Dopo le scuole di volo era stato assegnato al 4° Stormo di Grosseto, dove aveva conseguito la qualifica di pilota combat ready sul velivolo Eurofighter, svolgendo attività di difesa aerea sia in ambito nazionale sia in missioni Nato, prima di essere selezionato come pilota della Pattuglia Acrobatica Nazionale.
Annullato il tradizionale evento del 1 maggio a Rivolto per l’apertura della stagione acrobatica
Quest’anno la presentazione della formazione 2023 e del poster celebrativo si è svolta lo scorso 20 gennaio ed è tornata all’interno dell’Hangar manutenzione velivoli dell’aeroporto di Rivolto sede del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Il nostro Club di Jesolo era come di consueto presente insieme al Sindaco Christofer De Zotti, in collaborazione con la PAN per la riuscita dell’evento.
L’Aeronautica Militare ha pubblicato il calendario 2023 con le date delle esibizioni delle Frecce Tricolori. La manifestazione per il centenario della fondazione dell’Arma si terrà presso l’aeroporto di Pratica di Mare il 17/18 Giugno, mentre la 25esima edizione dello JESOLO AIR SHOW è prevista per SABATO 2 SETTEMBRE.
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È online il nuovo sito ufficiale dello JESOLO AIR SHOW!
Collegati al seguente indirizzo https://www.jesoloairshow.eu per vedere tutte le informazioni sulla manifestazione, conoscere i partecipanti, gli orari e le indicazioni utili per non perderti l’evento più atteso del panorama aeronautico.
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La community europea per gli appassionati di Airshow!
Comandante, quando parliamo di Frecce Tricolori parliamo di un’eccellenza italiana unica nel suo genere: la nazionale del cielo, gli ambasciatori del Tricolore nei cieli di tutto il mondo. Per Lei, che cosa significano le Frecce Tricolori?
Da un punto di vista personale, le Frecce Tricolori sono un sogno nato poco per volta che poi è diventato realtà: da ragazzo desideravo diventare un militare, solo in seguito ho scoperto che era possibile essere un militare e un pilota e le Frecce Tricolori hanno rappresentato una meravigliosa sfida nella mia carriera di pilota operativo. Sono a Rivolto dal 2012 e in questi dieci anni le Frecce Tricolori mi hanno regalato esperienze irripetibili: quanti i posti visitati, le persone incontrate, le emozioni che abbiamo saputo regalare ma soprattutto che gli altri hanno regalato a me. Se ripenso al ragazzo che ero e all’uomo che sono oggi, so che devo ringraziare gli anni passati alla PAN per tutto quello che mi hanno permesso di imparare.
Ci può dare una sua definizione di volo acrobatico?
L’acrobazia aerea è la forma di volo che più di ogni altra esprime il connubio tra pilota e aeroplano e si fonda su una costante cura del dettaglio e ricerca della perfezione. Attenzione però a non pensare che si tratti di una sfida personale tra il pilota e il suo velivolo: il nostro è un volo acrobatico collettivo. Una definizione in uso negli anni ‘30, che abbiamo voluto riportare all’ingresso del nostro Comando per la sua importanza, definiva la formazione come un insieme di velivoli in cui l’individualità sparisce. Ognuno mette le proprie abilità al servizio della formazione, per rendere possibile quella meravigliosa danza aerea di dieci velivoli.
Nel 2020, con “Abbraccio Tricolore”, avete sorvolato tutta l’Italia colpita duramente dalla pandemia del COVID-19 dando speranza al popolo italiano. Di recente siete stati i protagonisti del video di presentazione delle Olimpiadi “Milano-Cortina 2026” trasmesso in mondovisione durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali in Cina. Cosa si prova a portare in alto, così in alto, i colori della propria bandiera?
Come militari che hanno prestato un giuramento di fedeltà alla Repubblica e come membri delle Frecce Tricolori, che hanno il compito di rappresentare le capacità di tutta l’Aeronautica Militare, delle Forze Armate e dell’intero Sistema Paese, è un onore portare in alto il Tricolore, oltre che un’enorme emozione. Emozione che ho avvertito particolarmente forte in occasione dell’ormai storico sorvolo dell’Abbraccio Tricolore, che ci ha consentito di mostrare vicinanza e di dare un segnale di speranza e unione agli italiani colpiti dalla pandemia. Sorvolare le città deserte e stendere un lunghissimo tricolore che ha idealmente unito tutta la penisola è stata un’emozione unica che nessuno di noi scorderà tanto facilmente.
Spesso la passione per il volo e per l’acrobazia aerea nasce fin da piccoli, quando alzando lo sguardo al cielo si rimane incantati nel vedere gli aerei volare. Soprattutto in Friuli, la terra che ospita la PAN, si cresce con gli aeroplani che volano sopra la testa. Lei che è Friulano, che emozione prova nel volare con le Frecce Tricolori nei cieli di casa?
In realtà, nonostante io sia nato in Friuli, sono cresciuto in Veneto, al quale sento di appartenere. Il mio legame con il Friuli però è forte: ho alcuni parenti qui, capisco abbastanza bene il dialetto, ma soprattutto mia moglie, la mia compagna di vita da quasi vent’anni, è friulana ed è qui che sono nati i nostri figli. Il Friuli Venezia Giulia ormai è la casa mia e della mia famiglia, oltre che la culla dove è nata l’acrobazia aerea oltre un secolo fa, e volare nei cieli di casa, sapendo di portare avanti una lunga tradizione, è un’emozione sempre forte, alla quale non credo mi abituerò mai.
Scintilla tricolore – Foto di Simone Mirino (RSV2000)
Il periodo invernale è da sempre il fulcro dell’attività addestrativa della PAN. Ogni anno, tra una stagione e l’altra, vi è un nuovo ingresso e alcuni piloti cambiano la loro posizione all’interno della formazione. Trattandosi di un volo a vista basato quasi esclusivamente su riferimenti visivi, in alcuni casi è quasi come ricominciare da zero. Come si affronta tutto questo?
I nostri piloti, compresi i nuovi ingressi della stagione, sono piloti operativi provenienti dalla linea aerotattica dell’Aeronautica Militare Italiana, che vantano una grande esperienza maturata in oltre 10 anni di servizio. Ciononostante ogni anno, nel periodo invernale, l’addestramento riparte da capo, a ritmo costante ma graduale. Cominciamo con formazioni ridotte, eseguendo le manovre più semplici, aumentando via via il numero di velivoli e la difficoltà del programma. I piloti più esperti aiutano i giovani, tramandando un bagaglio di conoscenze consolidatosi in oltre 60 anni di storia. I debriefing dopo ogni sessione ci aiutano a correggere gli errori. A maggio, con l’avvio della stagione, siamo pronti a debuttare con la formazione al completo e ad eseguire l’intero programma acrobatico.
Parliamo del vostro compagno d’avventure: l’MB.339PAN, giunto ormai al suo quarantesimo anno in Pattuglia. Cosa rende questa macchina particolarmente adatta al volo delle Frecce Tricolori?
Le nostre acrobazie sono condotte pressoché interamente a vista, motivo per cui un velivolo tecnologicamente poco sofisticato è più che adatto all’uso. In questo senso l’MB339 è il velivolo ideale, essendo un addestratore operativo tuttora usato dall’Aeronautica Militare per formare i propri piloti nelle fasi iniziali della carriera. È una macchina di vecchia generazione, con comandi interamente meccanici. È privo dei sistemi avionici che caratterizzano i moderni velivoli militari e che ci impedirebbero di realizzare quelle condizioni di volo inusuali necessarie alle nostre acrobazie. Inoltre, è un velivolo biposto, caratteristica che ci consente di ottimizzare l’addestramento dei nuovi piloti sfruttando l’esperienza dei più esperti.
In futuro, quando vi sarà la necessità di sostituire il 339, come pensa che avverrà il passaggio macchina? Il passaggio dal G.91 al 339 richiese ai piloti alcuni mesi di addestramento presso la scuola di volo di Lecce e solo successivamente, a piccoli passi, fu possibile passare al volo in formazione. Crede che con le nuove tecnologie, l’esperienza maturata ed una macchina più moderna la transizione sarà più semplice?
La transizione ad una nuova macchina non è mai un passaggio scontato, a prescindere dal grado di evoluzione tecnologica e dall’esperienza dei piloti collaudatori. In futuro, quando entrerà in linea una nuova macchina, sarà necessaria una fase di studio preliminare e poi di sperimentazione prima di poterla utilizzare per il nostro programma acrobatico, che verosimilmente richiederà di essere in parte adattato alle caratteristiche della nuova macchina. Come in ogni nostra attività, il cammino sarà graduale.
Lei, oggi, durante le esibizioni non è più in volo ma a terra e ricopre un ruolo paragonabile a quello del direttore d’orchestra. Come vive l’esibizione delle Frecce Tricolori da questa prospettiva?
È una nuova sfida, dopo dieci anni si potrebbe pensare di sapere tutto ma in realtà non smetto di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Ora il mio compito è quello di dirigere il volo da terra e assicurarne la sicurezza, le tempistiche e la spettacolarità. Ma c’è molto altro oltre al volo: i dieci piloti sono solo gli attori che vanno in scena, mentre dietro alle quinte si svolge ogni giorno un imponente lavoro. Manutenzione, operazioni, materiali ed equipaggiamento, organizzazione amministrativa, pubbliche relazioni…come Comandante ho la responsabilità del lavoro di circa un centinaio di militari, senza i quali niente di quello che vedete in aria sarebbe possibile.
Una curiosità. Durante le celebrazioni del 60° Anniversario delle Frecce Tricolori, nella giornata di domenica, le condizioni meteorologiche non erano favorevoli. C’è un bellissimo scatto di Lei e l’allora Comandante Farina in cui vi si vede scrutare il cielo (vedi foto). Cosa vi siete detti in quei momenti?
Foto di European Airshows – Riproduzione riservata
Il tempo era decisamente incerto, aveva piovuto fino a pochi minuti prima e c’erano ancora diverse nubi in cielo. Il Comandante Farina ed io ci siamo consultati cercando di stimare quale fosse il programma acrobatico “volabile”, mettendo a fattor comune le ultime e preziose indicazioni fornite dal Servizio Meteo, poi lui mi hai detto “vai su e decidi tu”. Credo che questo sintetizzi bene il rapporto di fiducia reciproca che si consolida tra i piloti delle Frecce Tricolori, fiducia basata sulla consapevolezza del duro e costante lavoro svolto da ognuno di noi e dalla solidità dei valori e delle competenze che ci tramandiamo. Una volta decollati, ho deciso di svolgere il programma completo. Il cielo di lì a poco si è aperto e i nostri fumi tricolori si sono uniti alle meravigliose luci rosse del sole che tramontava su Rivolto. Il ricordo di quella giornata mi emoziona ancora.
Infine, un’ultima domanda: cosa direbbe ai ragazzi con la passione per il volo che vorrebbero intraprendere la carriera di pilota?
Sembra scontato ma non c’è niente di più vero: occorre impegnarsi al massimo delle proprie capacità in ogni cosa, anche quelle che potrebbero apparire meno importanti. Quello del militare e del pilota è un mestiere bellissimo, ma dietro all’immagine che tutti vedono si nascondono anni di duro lavoro, disciplina, sacrificio personale e dei propri cari. Non bisogna mai scoraggiarsi ma tenere a mente l’obiettivo. Vi assicuro che alla fine ne sarà valsa la pena.
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Lunedì 20 dicembre, presso il teatro “Nuovo Giovanni da Udine” (Udine), si è svolta la tradizionale presentazione del Poster e della Formazione 2022 della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN).
Anche quest’anno la serata si è svolta in un format assolutamente inedito, abbandonando la tradizionale location all’interno dello storico hangar delle Frecce Tricolori nella Base di Rivolto. All’evento hanno presenziato autorità civili e militari, oltre ad una rappresentanza dei vari Club Frecce Tricolori.
Nel corso della serata è stata presentata la squadra della PAN e il poster 2022 delle Frecce Tricolori.
Nuovo ingresso nella Formazione PAN per il 2022, il Capitano Leonardo Leo, a cui è stata assegnata la posizione di Pony9.
Il Ten. Col. Pil. Stefano Vit è il nuovo Comandante delle Frecce Tricolori (Pony0).
Martedì 30 novembre, presso l’hangar della Pattuglia Acrobatica Nazionale all’interno della Base Aerea di Udine-Rivolto, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al Comando del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” tra il Ten. Col. Pil. Gaetano Farina (Comandante uscente) e il Ten.Col. Pil. Stefano Vit (Comandante subentrante).
Il Ten. Col. Pil. Gaetano Farina, entrato a far parte della squadra delle Frecce Tricolori nel 2009, lascia il gruppo dopo aver ricoperto il ruolo di Pony7, Pony4, Pony2, Pony1 e Pony0 (Comandante).
Come da tradizione, la cerimonia a terra è stata preceduta dal simbolico passaggio di consegne in volo, dove il Comandante uscente, a bordo del suo velivolo MB.339PAN, si è staccato dal resto della formazione, lasciando il comando dei gregari al nuovo Comandante.
Il Ten. Col. Pil. Stefano Vit assume l’incarico di Comandante dopo aver ricoperto, dal suo ingresso in formazione nel 2012 ad oggi, il ruolo di Pony9, Pony8, Pony5, Pony3 e Pony1.
S. Vit e G. Farina – Foto di repertorio (a cura di S. Mirino – RSV2000)
S. Vit a bordo di Pony1 – Foto di repertorio (a cura di S. Mirino – RSV2000)
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Il libro “IL DESTINO DI UNA STELLA” è una delle ultime opere dell’autore Roberto Bassi, ex sottufficiale dell’Aviazione dell’Esercito in forza al 5° Rgt. AVES “Rigel”, oggi curatore storico ed autore di diverse opere letterarie volte a divulgare e mantenere vivo il ricordo della storia aeronautica italiana.
L’opera in oggetto racconta la vita, svelando alcuni aneddoti e ricordi, del Cap. Pil. Valentino Jansa, pilota dell’Aeronautica Militare italiana (e pilota delle Frecce Tricolori) deceduto in un tragico incidente nel settembre del 1971 a Palmanova.
Il Cap. Pil. Jansa è ricordato per il suo gesto eroico: resosi conto dell’imminente pericolo causato da un improvviso guasto al suo velivolo G.91 PAN durante un looping, l’aviatore, a bordo del velivolo che precipitava in fiamme, ha deliberatamente ritardato il lancio con il seggiolino eiettabile per dirigere l’aeroplano al di fuori di una zona popolata della Città di Palmanova, evitando così una potenziale tragedia a costo della propria vita.
Il libro è un fantastico viaggio all’interno della vita di un pilota da caccia e una “Freccia”, di una persona gentile e simpatica, di un bravo pilota che purtroppo ci ha lasciato troppo presto.
A tutti i soci che fossero interessati all’acquisto dell’opera, è previsto un ottimo sconto sul costo di copertina del libro. Per info e costi contattare il Club.
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